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Tutti noi per abbassare la febbre utilizziamo sovente la Tachipirina sia per gli adulti che per i bambini.
E' sbagliatissimo utilizzare la Tachipirina ad ogni minimo accenno di febbre in quanto è noto che il Paracetamolo che è il principio attivo in essa contenuta può provocare numerosi effetti collaterali, a volte molto gravi.
Esiste una vasta letteratura medica inerente al Paracetamolo che risale già al 1967 (cfr Journal of Pharmacology and Experimental Therapeutics 156, 285, 1967) che evidenzia come tale principio attivo possa portare a vertigini, sonnolenza, alterazioni ematologiche, secchezza orale, problemi di accomodazione, nausea, vomito, fenomeni allergici, tipo glossite (lingua gonfia) orticaria, prurito, arrossamenti cutanei, broncospasmo, porpora trombo-citopenica.
Sull'argomento cè un interessante articolo del Dott. Roberto Gava sui danni da Paracetamolo raggiungibile a questo indirizzo:
http://www.informasalus.it/it/articoli/ridurre-danni-tachipirina.php
Pertanto prima di approcciarsi con la Tachipirina e in situazioni di febbricola (37°-37,6°) possiamo provare ad abbassarla con l'Argilla Verde ventilata:
Mettere in una zuppiera (non di metallo) due bicchieri di argilla (nel caso di un adulto 5 bicchieri) e aggiungere 2 bicchieri di acqua, lasciando che il composto si uniformi nell'arco di una-due ore (se si ha poco tempo si può accelerare la composizione mescolando dolcemente con un mestolo di legno) finchè il composto assomigli come densità ad una crema di cioccolata.
Riscaldare l'argilla in una padella (mettendo della carta da forno sotto) e renderla TIEPIDA (ATTENZIONE A NON RISCALDARLA TROPPO ALTRIMENTI POTREBBE USTIONARE).
Preparare un foglio di carta della grandezza del pancino del bambino (anche carta da pane va bene) e stendervi sopra uno strado di spessore di circa 1 cm. Coprire l'argilla con della garza in modo che quando verrà rimossa non rimangono residui sulla pancia.
Poggiare l'impacco sul pancino e lasciarlo agire per circa 30 minuti. Dopo questo lasso di tempo se la febbre persiste rifare il procedimento (nei casi più ostinati potranno servire anche 3 impacchi consecutivi).