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Dolori alle articolazioni - come alleviarli

Autore: Alex 11/04/2017 0 Commento(i)

Le articolazioni sono strutture anatomiche, talora complesse, che mettono in reciproco contatto due o più ossa. Le articolazioni hanno due funzioni: collegano saldamente le ossa e nel contempo conferiscono mobilità ad una formazione rigida come lo scheletro. Le superfici ossee in un’articolazione sono ricoperte da cartilagine articolare, che presenta un aspetto traslucido e liscio.

 

La cartilagine articolare agisce come un cuscinetto che assorbe la pressione esercitata sull’articolazione durante il movimento. Glucosamina e Condroitina sono sostanze presenti naturalmente nelle cartilagini ossee umane. I dolori articolari possono essere causati da lesioni a qualsiasi legamento o tendine che circonda l'articolazione. La lesione può colpire anche la cartilagine e le ossa all'interno dell'articolazione. Il dolore è una caratteristica anche dell'infiammazione delle articolazioni (artrite), delle infezioni e dei tumori del giunto.

 

I dolori articolari sono chiamati anche artralgia. Essi possono essere attivati da basse temperature o dall’umidità che arrivano a gonfiare le cartilagini, a riaccendere vecchi dolori sulle giunture oppure possono essere generati da cattive abitudini come la sedentarietà, le cattive posture o il sovrappeso. Con gli anni tali problemi sono sempre più frequenti ed accentuati e possono essere dovuti ad usura della cartilagine o da eccessi pregressi. Come risolvere o almeno alleviare questa problematica che a volte può diventare invalidante. Il Sole è un grande alleato perché trasforma la provitamina D in vitamina D che fissa il calcio e ha un effetto anti-infiammatorio e antireumatico. Fare moto, mette in azione i muscoli e anche lo scheletro viene messo sotto carico, un esercizio importante sempre che si pratichino attività commisurate all'età e al proprio regime di vita. Il nuoto spinge ad affrontare la resistenza dell'acqua ed è quindi un vero toccasana per i nostri muscoli. Quando una persona smette di fare esercizio, le articolazioni e i muscoli che le circondano diventano meno mobili, provocando un aumento dell’affaticamento e del dolore a ogni movimento.

 

A tutte le età, spiegano i ricercatori, è sempre bene fare un po’ di sport: oltre a migliorare l’agilità articolare, un po’ di movimento migliora anche l`umore, il sonno e rende più energici. E’ consigliabile anche fare delle applicazioni di calore che riescono a sciogliere le fasce muscolari (ottima la borsa dell’acqua calda) o farsi fare dei massaggi magari applicando un gel o una crema a base di arnica montana, dagli effetti antidolorifici. Nel caso di soggetti che praticano attività sportive, le cartilagini, ripetutamente sottoposte a stimolazione durante l’esercizio fisico, vengono danneggiate in corrispondenza di mani, polsi, gomiti, spalle, ginocchia e caviglie l’assunzione di integratori contenenti glucosamina è indicata in quanto consente di reintegrare e lubrificare i tessuti danneggiati. La glucosamina è utilizzata come trattamento per l’osteoartrite, sebbene la sua accettazione come terapia medica non sia generale. Il suo utilizzo sembra essere sicuro, ma non c'è ancora prova evidente circa la sua efficacia. Siccome è un precursore dei glicosaminoglicani, che sono il principale componente della cartilagine articolare, la glucosamina supplementare dovrebbe aiutare a ricostruire la cartilagine e curare l'artrite.

 

È stato dimostrato che la cartilagine di squalo è un potente agente anti-infiammatorio non tossico. Ancora più, combinato con la proprietà di inibire l'angiogenesi, la cartilagine di squalo può provvedere non solo all'alleviamento dell'infiammazione ma anche a inibire la vascolarizzazione della cartilagine nelle nostre articolazioni che è spasso associata a casi avanzati di osteo-artrite reumatoide. Con il termine angiogenesi si fa riferimento alla formazione di nuovi vasi sanguigni durante la crescita o la sostituzione di vasi lesionati in un determinato tessuto dell'organismo. L'angiogenesi favorisce la distruzione dei tessuti cartilaginei, alla luce del fatto che i nuovi capillari l'invadono e ne accelerano la degenerazione, così come avviene nel caso della osteoartrite. Pertanto bloccare l’angiogenesi con la cartilagine di squalo tropicale offre un promettente effetto, nella rigenerazione della cartilagine delle articolazioni e del processo osteo-artritico. Il salice come droga vegetale è costituito dalla corteccia di Salix alba L., S. purpurea L., S. daphnoides Vill. e S. fragilis L. Le foglie e la corteccia del salice sono menzionati in antichi testi medici egizi del II millennio a.C. (papiro Ebers, papiro Edwin Smith). Il celebre medico greco Ippocrate ne descrisse, nel V secolo, le proprietà antidolorifiche e antinfiammatorie, ribadite e ulteriormente studiate da altri medici antichi, come Dioscoride e Plinio. Nell’ottocento i progressi della chimica permisero di isolare il principio attivo contenuto nella corteccia del salice: la salicina, isolata allo stato puro per la prima volta da Henry Leroux nel 1828. L’acido acetilsalicilico, chimicamente molto affine alla salicina, è il componente essenziale dell’attuale aspirina.

 

Negli ultimi anni sono stati pubblicati studi clinici randomizzati e controllati relativi all’efficacia clinica di estratti vegetali nel trattamento di patologie infiammatorie, tra cui i più promettenti in termini terapeutici sembrano essere quelli che utilizzano il salice nel trattamento di artrite reumatoide, osteoatrite e dolore lombare. L'artiglio del diavolo è una pianta che cresce nel deserto del Kalahari, nelle steppe della Namibia, nel Madagascar ed in Sud Africa. Nella medicina tradizionale viene usata per i suoi effetti analgesici e antipiretici. In Europa e nel mondo occidentale viene utilizzata per alleviare i sintomi derivati da malattie artrosiche. La tossicità dell'artiglio del diavolo è considerata molto bassa. Le radici secondarie di questa pianta contengono gli harpagosidi ritenuti responsabili degli effetti analgesici e antinfiammatori sul sistema osteo-articolare. L'artiglio del diavolo si è dimostrato particolarmente attivo soprattutto nelle situazioni che causano dolore e infiammazione come tendiniti, osteoatrite, artrite reumatoide. L’equiseto è una pianta che non produce fiori e che si riproduce per mezzo di spore (come i funghi). E’chiamato volgarmente Coda cavallina o Coda di cavallo e lo stesso nome Equisetum in latino vuol dire proprio “crine di cavallo”. È diffuso in tutto il mondo tranne che in Nuova Zelanda e Australia. La forma dei fusti sterili ricorda da vicino quella della colonna vertebrale e guarda caso l’Equiseto è una pianta benefica per l’apparato scheletrico. Oggi infatti è conosciuto anche per essere ricco di sali minerali, soprattutto di silicio che, assunto da fonte organica, è essenziale per il processo di fissazione del calcio nelle ossa e per questo è consigliato spesso per prevenire l’osteoporosi. Il silicio è anche importante per mantenere elastico il tessuto dell’aorta e dei tendini. L'Aloe vera (sin.Aloe barbadensis Miller) è una pianta della famiglia delle Aloacee che predilige i climi caldi e secchi. Da un punto di vista chimico, si possono distinguere tre grandi classi di componenti nell'aloe: gli zuccheri complessi - in particolare glucomannani tra cui spicca l’acemannano - nel gel trasparente interno, con proprietà immuno-stimolanti; gli antrachinoni nella parte verde coriacea della foglia, ad azione fortemente lassativa, e svariate altre sostanze, come sali minerali, vitamine, aminoacidi, acidi organici, fosfolipidi, enzimi, lignine e saponine.

 

Gli aminoacidi sono elementi fondamentali per i processi di rinnovamento cellulare, per la sintesi delle proteine, sono fondamentali per tutti i processi vitali. All’interno del gel di Aloe Vera troviamo ben 12 sostanze naturali che hanno dimostrato di inibire l’infiammazione, senza effetti collaterali, questo significa che, per chi soffre di dolori articolari, ad esempio aiuta a lenire il dolore. Il mirtillo nero (Vaccinium myrtillus L.) è una pianta arbustiva della famiglia delle Ericaceae. I principali caratteristici costituenti della droga sono le antocianine (0,5%); altri costituenti sono i tannini, alcuni acidi organici tra cui quelli idrossicinnamico e idrossibenzoico, vari glicosidi flavonolici e flavan-3-oli, iridoidi, terpeni e pectine. Ad un profilo nutrizionale caratterizzato da apporto calorico piuttosto contenuto, buone dosi di sali minerali (soprattutto potassio e calcio), vitamina A, vitamina C e diversi acidi, si accompagna un potenziale nutraceutico legato a miglioramento dell'acuità visiva crepuscolare e notturna (effetto neuroprotettivo sulle cellule retiniche), miglioramento del profilo lipidico, miglioramento della capacità antiossidante dell'organismo, proprietà capillaroprotettive, antifiammatorie e antiflogistiche". La spirea ulmaria è una pianta erbacea perenne alta circa un metro e mezzo, diffusa in Europa. Il nome più diffuso e cioè spirea deriva da “speira” che significa spirale riferendosi proprio alla forma dei fiori.

 

La spirea ulmaria è molto usata in fitoterapia. Le parti a cui vengono attribuite proprietà officinali sono proprio i fiori e le sommità fiorite della pianta che vengono raccolte durante la stagione estiva recidendole sotto l’infiorescenza. La spirea ulmaria ha proprietà antinfiammatorie, antidolorifiche ed antipiretiche. I principi attivi della pianta, che permettono di usarla per alleviare dolori reumatici e stai febbrili, sono i salicilati, sostanze derivate dall’acido salicilico, ed i flavonoidi.

 

E’ frequentemente utilizzata anche per i dolori reumatici. Il meccanismo d’azione della spirea ulmaria è simile a quello dei comuni farmaci antidolorifici, cioè inibisce la sintesi delle prostaglandine, responsabili della sintomatologia dolorosa. I suddetti ritrovati, possono essere usati in associazione tra loro ed ottenere un’efficace azione sinergica, risultante dalla sommatoria delle proprietà possedute dalle singole sostanze. E’ importante sottolineare che, qualora si decidesse di acquistare un prodotto, che ci aiuti a risolvere i problemi citati, è necessario leggere la Titolazione dichiarata in etichetta. Spesso prodotti apparentemente uguali, perché contengono gli stessi ingredienti, possono risultare più o meno efficaci in dipendenza della percentuale di sostanza attiva contenuta.

 

Tutti i prodotti naturali possono risultare degli ottimi rimedi per molte problematiche ma, in caso non si abbiano buoni risultati seguendo queste indicazioni, è inutile insistere o aumentare i dosaggi ma è bene sentire il proprio medico di fiducia..